In maniera straordinariamente ricorrente la stanza della cura viene sognata dai pazienti come un edificio indefinito, a metà tra la scuola e l’ospedale, in cui essi si aggirano, alla ricerca di qualcosa.
Curiosamemente però il terapeuta non compare, come si potrebbe immaginare, nelle vesti del medico o del professore, bensì in quelle della parrucchiera.
Il che dopotutto è lusinghiero. Quando si tratta di parlare, e poi uscire con la testa a posto, ho in mente non pochi medici e insegnanti che molto avrebbero da imparare da un buon coiffeur.

 

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