P: “Cosa ha lì dietro… un respiratore… sembra un respiratore… di quelli che usano gli astronauti per sbarcare sulla luna… o i sommozzatori per scendere in profondità…”.

A: (gorgogliando): “…” *

P: “Mi viene in mente Herzog… l’infinito spazio del profondo… immagini di un pianeta lontano, con il cielo di ghiaccio… musica di Rakmaninov… cori sardi… non capivo tutto, ma mi piacevano le immagini, e i suoni…”.

* Gi psicoterapeuti emettono spesso significanti privi di significato

Comments

One Response to “Spazio interno”

  1. ME on Gennaio 10th, 2008 15:30

    L’indirizzo email che ho inserito non corrisponde al mio. E’ che non posso, non voglio dare il mio. Sono così confusa che mi sono dimenticata perché sto lasciando questo commento. Non è questo il punto, non ci sono sempre risposte ma scordarsi le domande è decisamente fuori luogo. Le sue conversazioni somigliano alle cose che scrivo, per questo mi hanno lasciato un profondo senso di inquietitudine. Sono finita su questo forum perché sono stanca di sentirmi dire che non sono normale, è vero, ma il problema non è mio è degli altri, se non sono abituati a pensare. I miei rapporti interpersonali sono un disastro, me ne rendo conto. Non c’è equilibrio, distinzione tra le aspettative, le mie, e la decenza, sono indecente. La formalità e la consuetudine mi sfuggono malgrado i miei sforzi, e non sempre è un bene, soprattutto quando non riesco a tenermi neanche un posto di lavoro. L’ordinario ha la consistenza di pesanti catene, e persino lo staordinario non mi affascina più se diventa la norma. Già mi sono stancata di questa conversazione. Vorrei capire che ho che non va, lo dico sul serio, ma non vorrei essere diversa, vorrei solo capire perché non riesco ad autocontrollarmi.

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