Nella madre che aspetta un bambino può avvenire un’intensificazione delle angosce claustrofobiche, conseguenza della proiezione sul claustrum dei propri aspetti di madre narcisista, ritentiva e anale – o gelosa-  e dell’identificazione soggettiva con il feto. Sul versante arcaico e pregenitale viene evocata una madre decisa a intrappolare il figlio (non lo faccio uscire, è cosa mia, carne della mia carne, lo tengo per me). Sul versante edipico la madre diviene semplicemente un’innamorata apprensiva: dare alla luce il figlio equivale a sguinzagliare un terzo incomodo all’interno del rapporto di coppia.

Comments

One Response to “Nella madre che aspetta un bambino”

  1. ... on Dicembre 19th, 2008 01:45

    C’è gente che pensa che i figli si facciano in un giorno, però ci vuole tempo, molto, per questo è così terribile vedere il sangue di un figlio versato per terra. Un ruscello che scorre per un minuti eppure a noi è costato anni. Quando ho scoperto mio figlio giaceva lì, in mezzo alla strada. Ho immerso le mani nel sangue e le ho leccate con la lingua, perché era mio, gli animali li leccano no? Non mi disgusta mio figlio, tu non lo sai cosa sia. In una custodia di cristallo e topazio metterei la terra imbevuta del suo sangue…

Leave a Reply