Con la medesima schizofrenia tipica di certi partiti di lotta e di governo, alcuni insegnanti, guide, maestri, psicologi, pretendono al tempo stesso di governare e di lottare contro il potere costituito. Finendo inesorabilmente, presto o tardi, in piazza ad agitare il pugno contro se stessi  -fianco a fianco con gli allievi e i pazienti contestatori.
Favoreggiatori della rivolta, fiancheggiatori della sommossa, aizzatori dell’ammutinamento, tali sedicenti maestri si rivelano incapaci di insegnare alcunché, al di fuori dell’odio e del disprezzo per l’autorità, e per chi la incarna.
E ciò nonostante si sorprendono ogni volta che, con il proprio decisivo contributo, allievi, discenti, pazienti sfilano loro la sedia -e ogni foma di autorevolezza- da sotto il culo.

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