Il nemico può assumere una tale centralità nella mente di una persona da essere assimilabile ad un faro, un modello superiore, un’ossessione d’amore.
Perché non si riesce semplicemente ad ignorare e ad affidare al vento, che lo disperda, il nome del persecutore? Perchè non è nome d’uomo ma rumore che riemerge da profondità marine, eco del proprio nome soffiato attraverso flauti spezzati e canne d’organo piene di vento e farina andata in crusca.  Non erano le pale dei mulini a sussurrare a Don Chisciotte sei un coglione.

Comments

One Response to “Il nome del nemico”

  1. Veronica on Novembre 21st, 2008 07:38

    Da un po’ di tempo, a mio avviso, i Suoi articoli stanno diventando rispettosi e pregni (d’umanità, utile). Grazie.
    Veronica

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