Feb

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INCONTRI DI ELABORAZIONE DEL LUTTO
COSMOMAMMMA

Feb

16

“La dipendenza è come una prigione
nella quale chi ne è colpito anela alla libertà,
ma ha anche bisogno di quella schiavitù.”
Fino a qualche anno fa con  il termine “dipendenza” si indicava un problema riconducibile quasi esclusivamente alla droga, nel cui uso e abuso, stava il colpevole principale del comportamento dipendente.

Oggi non è più così; le dipendenze patologiche sono numerose e diverse.
Per droga si può intendere “una qualsiasi sostanza in grado di produrre nel soggetto che l’utilizza modificazioni dello stato di coscienza da lui percepite come gratificazioni”.

Due sono le conseguenze importanti nell’uso delle droghe: la dipendenza fisica e la dipendenza psichica.

Dipendenza fisica
si tratta di un meccanismo di adattamento all’uso ripetuto di una droga, tramite il quale l’organismo cerca di ripristinare il proprio equilibrio persistente. Una volta che l’organismo si è assuefatto, se la sostanza viene interrotta o bruscamente diminuita, l’organismo si trova sbilanciato e compaiono i sintomi della sindrome di astinenza.

Dipendenza psichica
si manifesta quando il soggetto attribuisce all’assunzione di sostanza un’importanza superiore a ogni altra esigenza, per cui continua ad assumerla nonostante le conseguenze negative che paga a livello fisico, economico e sociale.

La misura della dipendenza è segnalata dalla comparsa di due fenomeni:

L’aumento della tolleranza: che consiste nella necessità di aumentare le dosi per ottenere l’effetto desiderato
La sindrome di astinenza: che si manifesta con diversi sintomi quando si sospende l’assunzione dell’alcol. Dopo una piccola sbornia la mattina dopo ci si ritrova con mal di testa, vertigine, nausea e sete intensa. La più comune sindrome di astinenza è caratterizzata da tremori mattutini, (soprattutto alle mani) disturbi digestivi, sudorazione, irritabilità. Con abusi alcolici più protratti possono comparire invece allucinazioni visive e uditive.

Per craving si intende il desiderio irresistibile della sostanza e dei suoi effetti che induce la persona a cercare di procurarsi la sostanza con ogni mezzo;

Nella dipendenza i bisogni primari (fisici) e secondari (psicologici) dell’individuo vengono soddisfatti principalmente tramite il ricorso a una droga quindi tramite modalità disfunzionali.

Link:

 

Psicologo Padova Centro di Psicologia Padova Dr. Legacci

 

BACCO…

L’alcol è una bevanda che viene assunta come alimento e talvolta come medicina, ricca di significati simbolici e rituali di tipo sociale, culturale e religioso. L’alcol ,però è anche una sostanza con effetti farmacologici e tossici importanti sulla mente e su tutti gli organi e i sistemi del nostro corpo. L’alcolismo oggi è una malattia caratterizzata da un uso incontrollato di bevande alcoliche e l’alcolista una persona non più in grado di controllare il consumo di alcol. Il problema dell’alcolismo è oggi meno al centro della ribalta rispetto a quello delle altre droghe, perché l’alcol è una droga lecita che spaventa meno, ma i danni che provoca sono allo stesso grado se non di più delle altre droghe.
Per comprendere l’intensità del rapporto che l’alcolista ha con l’alcol può essere utile paragonarlo ad un rapporto d’amore.
Ognuno nell’alcol cerca ciò che vuole o ciò che gli serve, lo battezza come vuole: da forza, allegria, coraggio, disinibizione, calore, piacere, oblio; in realtà tutti cercano quell’effetto mentale che “fa stare bene”.
Ma come i tutti i rapporti d’amore, quando si crea un legame, un vincolo, una relazione profonda, se ne ha bisogno sempre, altrimenti si prova pena e sofferenza per la mancanza.
L’amore che finisce è come la morte, un lutto, una sofferenza, un dolore incolmabile. Simile è la sensazione di chi viene privato dell’alcol. Se l’alcolista sa che potrà ribere aspetta e la sofferenza viene tollerata più facilmente, ma se sa che non potrà più bere per tutta la vita, allora vive un dolore e un lutto profondissimi.

IL BERE PROBLEMATICO NELLE DONNE

In generale le donne bevono meno degli uomini, le donne che non bevono sono più numerose e quelle che lo fanno tendono ad assumere minori quantità e con minore frequenza, tuttavia i pregiudizi nei confronti delle donne che hanno problemi con l’alcol è particolarmente severo con atteggiamenti di rifiuto derivanti dal fatto di essere venute meno al loro ruolo di moglie e madre o di considerarle inclini alla promiscuità. Nonostante il fenomeno dell’alcolismo femminile sia in larga diffusione sono poche le donne che fanno ricorso alle strutture. La scarsa tendenza a cercare aiuto probabilmente riflette difficoltà, reali o presunte dettate in larga parte dall’atteggiamento moralistico e fortemente negativo con cui la società etichetta le donne alcoliste.

Feb

16

Anche il fumo di tabacco deve essere considerato a tutti gli effetti una dipendenza patologica. Molti studi, hanno, infatti, accertato che la nicotina presente nel tabacco è capace di indurre dipendenza. La dipendenza da nicotina è del tutto simile a quella provocata dalle droghe. Se le basi biochimiche della dipendenza da sostanze sono simili, ugualmente simili sono i presupposti psicologici del tabagismo e cioè:
l’uso compulsivo,
l’effetto psicoattivo,
il rinforzo comportamentale legato alla sostanza,
la tolleranza farmacologica,
la dipendenza psicofisica.
Dal punto di vista psicologico, la dipendenza potrebbe essere definita come la risposta funzionale e strutturata ad un disagio psicologico, risposta che viene mantenuta grazie all’effetto psicotropo e farmacologico della sostanza. Il fumo, infatti, sembrerebbe essere la risposta funzionale ad una difficoltà  relazionale; la sigaretta, infatti, sarebbe in grado di alleviare il conflitto tra l’“essere” e il “dover essere”. Non a caso l’acquisizione della dipendenza da fumo avviene in età adolescenziale, sovente spinta anche da un desiderio di trasgressione, avvertito come proprio del mondo adulto e incoraggiato dal gruppo dei pari. Il costo relativamente basso e la facilità d’acquisizione ne facilitano l’accesso.
Oltretutto fumare diventa un gesto ripetitivo e abituale associato a situazioni, sensazioni e momenti della giornata da cui è difficile distaccarsi e liberarsi. (dopo il caffè, prima di andare a letto, rituali e abitudini che rendono difficile il  distacco).
Test di Fagerstrom

Quante sigarette fumi al giorno?
Trovi difficile non fumare nei luoghi in cui è proibito farlo?

Meno di 15             Punti 0
No                                   Punti 0
Da 16 a 25               Punti 1
Si                                     Punti 1
Più di 25                  Punti 2
Quando fumi la tua prima sigaretta?
Qual’è il tasso di nicotina delle sigarette che fumi?
Appena sveglio                      Punti 2
Meno di 0,8 mg Punti 0
Dopo la prima colazione       Punti 1
Da 0,8 a 1,5 mg Punti 1
Più tardi                                Punti 0
Oltre 1,5 mg Punti 2

Quale sigaretta trovi migliore?
Aspiri il fumo?
La prima Punti 1
Mai  Punti 0
Un’altra  Punti 0
Qualche volta Punti 1

Sempre  Punti 2

Fumi anche quando hai una malattia (tosse, influenza), che ti obbliga a stare a letto?
Fumi più spesso al mattino che non al pomeriggio?
No  Punti 0
No
Punti 0
Si Punti 1
Si
Punti
Totale punti:
da 0 a 3 punti:                 dipendenza scarsa
da 4 a 6 punti                  dipendenza media
da 7 a 9 punti                  dipendenza forte
da 10 a 12 punti              dipendenza molto forte

Feb

16

Feb

7

LA MATERNITA’

La gravidanza, il periodo postnatale e i primi anni dopo la nascita dei figli rappresentano per le donne momenti della vita molto impegnativi sul piano psicologico e su quello relazionale, la gestione della quotidianità richiede l’utilizzo di molte energie e la messa in atto di strategie nuove. È importante che ogni mamma abbia la possibilità di prendersi cura adeguatamente del proprio bambino e di fare riferimento a persone che la sostengano nei momenti in cui sente di aver bisogno di supporto.

IL SERVIZIO

È uno spazio di consulenza e di incontro gratuito che le mamme possono utilizzare per richiedere aiuto nelle fasi maggiormente critiche della loro esperienza di maternità.

DOVE: Ladispoli, Studio di Psicologia, Via Genova n. 12

IL SEMINARIO DEL MESE


L’Aspis propone, inoltre, 5 seminari sulle tematiche della maternità, gli incontri si svolgeranno un sabato al mese dalle ore 10.30 alle ore 12.30 presso le sedi dell’Aspis secondo il calendario riportato di seguito. La partecipazione è gratuita ed è richiesta la prenotazione telefonica.

GLI INCONTRI

 

Venerdì 18 e Sabato 19 marzo 2011
Immagini di sè e maternità

 Venerdì 15 e Sabato 16 aprile 2011
La maternità

Venerdì 13 e Sabato 14 maggio 2011
Sentirsi genitori

Venerdì 17  e Sabato 18 giugno 2011
L’accudimento dei piccoli e il gioco

Venerdì 16 e Sabato 17 settembre 2011
Amore e sessualità

 

Venerdì e Sabato Ottobre 2011
la sessualità dopo il parto

 

 

 Possibile richiedere un appuntamento con uno psicologo e svolgere alcuni colloqui di consulenza gratuiti

 telefonando al 333.23.32.393

Feb

6

Non è vero che il dolore faccia bene, che “tempri il carattere” o sia “formativo”. Il dolore fa male. Evitare il dolore, attenuarlo, non solo è sano, ma è parte integrante dell’essere saggio. Esistono tanti modi per cercare di evitarlo, annullarlo o attenuarlo.. Alcuni efficaci, altri estremamente dannosi, perché conducono a restrizioni invece che a realizzazioni del sé.

 

 Il processo di elaborazione del lutto permette di raggiungere una piena consapevolezza della perdita subita, un’accettazione profonda, un riconoscimento schietto del dolore che si sta vivendo, fino ad arrivare ad accogliere, stimare e volere bene al se stesso sofferente.

Chi si confronta con la perdita di qualcuno che ama trova molto difficilmente un supporto nel periodo successivo alla perdita

Si propone un percorso di aiuto alla persona per l’elaborazione del disagio proveniente dall’esperienza del lutto.

ed avverte il bisogno di confrontarsi sulla tematica del distacco, di rielaborare il passato, di ridefinire le proprie esperienze di vita quotidiana.

L’occasione è rappresentata da un lavoro in gruppo, centrato sulla condivisione, sul supporto, sul sostegno ma anche sull’orientamento della persona nella individuazione e nell’utilizzo delle proprie risorse.

PRIMO INCONTRO VENERDI’ 4 MARZO 2011 H. 17:00

STUDIO DI PSICOLOGIA

VIA GENOVA, 12 LADISPOLI

Il gruppo, composto da massimo 12 partecipanti, sarà condotto da un esperto (psicologo, psicoterapeuta); si articola in 12 incontri a cadenza settimanale della durata di 2 ore ciascuno per un periodo complessivo di 3 mesi.