Strategie vincenti per le pari opportunità nella vita
Paderno Dugnano
Via Roma 122 20037
Milano
Spazio aperto dedicato al cuore delle donne :
– CHI SIAMO:
Un gruppo aperto di donne al lavoro con se stesse, a confrontare , a confortare, a guarire ferite proprie e di altre in un unico grande cerchio di energia che accomuna e apre alla consapevolezza perchè capire è l’ inizio del cambiamento.
Le donne spesso amano troppo e quando amano senza porre se stesse al centro uccidono il loro cuore.
Insieme si approndiscono nuove strategie di comunicazione assertiva, e quindi la possibilità di amare senza perdersi.
Ogni donna , ogni giorno inventa, crea vita e amore .E’ importante essere al centro della propria esistenza imparando a legittimare i nostri bisogni, creando nuove armonie e benessere attorno a noi.
Il gruppo identifica gli stereotipi di genere a cui siamo ancora così profondamente legate nella determinazione delle nostre scelte spesso limitanti .Da qui nasce la necessità di strutturare una nuova immagine di sé.
QUANDO CI VEDIAMO:
Una volta al mese lo studio medico di Elena Moglio, accoglie e dedica questo spazio alle donne e al miglioramento delle loro potenzialità. Per un’ora e mezza al mese sedute in cerchio come da sempre le donne si confortano, si ha possibilità di essere se stesse con la certezza di essere comprese e accettate.
I NOSTRI OBIETTIVI
– Conoscere in un momento creativo, al meglio il ritmo del nostro cuore e imparare a controllare le aritmie maligne.
– condividere insieme ad altre donne , l’anatomia del nostro modo d’amare
– imparare strategie nuove per comunicare i nostri bisogni ed essere sempre registe positive della nostra vita.
– Imparare che , proprio perché il cuore delle donne ha così grandi potenzialità, ha anche diritto d’amare senza soffrire troppo, perché non è vero che il grande amore esiste solo nell’impossibile.
– capire che prima di tutto avere pari opportunità significa amare se stesse e non è totale accettazione degli altri per allontanare la paura di rimanere sole.
-ritrovare la confortante antica saggezza di confrontare con altre donne il proprio unico modo di essere nel mondo.
– Per informazioni contattare :
– Dott.ssa Elena Moglio Via Roma,122 Paderno Dugnano- tel.0291084118 -3337144936.
– e-mail: e.moglio@alice.it
– sito web https://elenamoglio.wordpress.com
Con i termini di paura, panico e fobie vengono descritte tante realtà psicologiche e comportamentali che spesso proprio per effetto delle diverse teorie di riferimento appaiono discordanti.
Dalle diverse scuole ed approcci sono state date tante definizioni tutte fondamentalmente corrette ma spesso riduttive nell’efficacia della risoluzione dei problemi del paziente. Soprattutto ognuna di queste teorie siano psicanalitiche, comportamentiste cognitiviste , sistemiche e via dicendo approfondiscono una parte del problema perdendo di vista l’insieme.
Se si utilizzano i principi della moderna epistemologia costruttivista i problemi umani vengono invece visti come frutto della relazione del soggetto con la realtà e l’attenzione viene concentrata non tanto sul perché ma sul come il paziente percepisca la realtà attraverso una griglia di interpretazione della stessa che fa riferimento a una serie di convinzioni, prospettive, strumenti conoscitivi, esperienze e valori maturati.
E’ questo insieme di percezioni di noi, del mondo e del nostro modo di metterci in relazione con il mondo che costituisce la rappresentazione della realtà che talvolta nel caso di persone che soffrono di un disturbo porta a risposte disfunzionali. » Continue Reading
La comunicazione terapeutica con il paziente neoplastico.
“I medici schiavi vanno in giro a curare altri schiavi o li aspettano nei dispensari.
Il medico schiavo prescrive solo quello che è suggerito dalla semplice esperienza,come se possedesse una scienza esatta…
Ma l’altro tipo di medico, l’uomo libero, si prende cura di altri uomini liberi, egli indaga con attenzione e penetra nella natura del male, entra in comunicazione con il paziente e con i suoi amici , prende informazioni dell’ammalato e nello stesso tempo gli dà istruzione per quanto è nelle sue possibilità. Non gli prescriverà mai nulla prima di averlo persuaso.”
PLATONE IV LIBRO DELLE LEGGI.
La cura della dimensione psicologica di un paziente neoplastico è diventata un’integrazione necessaria alla terapia allopatica, radiante e farmacologia.
Il nuovo paradigma medico scientifico che si sta sviluppando e strutturando per fortuna sempre di più come una convinzione , ritiene che lo stato di malattia sia non solo fisico ma globale, uno stato cioè che coinvolge il paziente nella sua totalità. Emozioni e mente svolgerebbero un ruolo significativo sia nello stato di salute che in quello di malattia, in modo ancor più significativo e determinante se lo stato di malattia di cui si tratta è la malattia neoplastica che più di ogni altra è carica di significati di ineluttabilità.
Le aspettative e le convinzioni che medico e paziente hanno nei riguardi della malattia e che comunicano durante la terapia hanno un impatto molto potente nel contesto terapeutico, impatto che potrebbe avere il potere di influenzare la qualità della vita del paziente se non addirittura le sue personali capacità e risorse di guarigione. » Continue Reading
Newsletter SnamiRosa Dott.ssa Maria Cristina Campanini
Assertività, autostima, gestione delle emozioni: parliamone con la Dott.ssa Elena Moglio, medico psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia ipnotica e terapia della coppia.
Cos’è l’assertività, cosa significa avere un comportamento assertivo?
L’assertività ha un significato davvero molto ampio ed applicabile agli aspetti sociali, professionali e relazionali in genere; vuol dire essere chiare con se stesse circa i propri bisogni, le proprie aspettative desideri e necessità, anche se questo costa fatica e fa male e ci costringe a rivedere i rapporti relazionali. Questo può avvenire solamente nel momento in cui come persone ci diamo un valore, siamo consapevoli che abbiamo diritto ad essere ascoltate e a far partire la nostra vita da noi stesse e non dall’approvazione degli altri o dalla pseudo-accettazione. L’applicazione in campo professionale è evidente, dalla scelta del lavoro, alla negoziazione, al rapporto con colleghi, dipendenti, superiori.
Perché le donne spesso non sono capaci di “dire di no”?
Spesso dire di no significa per le donne la paura di non piacere o di sentirsi rifiutate, ma così facendo
Quello che vorrei fare è quindi parlare con voi di un argomento che da sempre riempie le nostre vite e i nostri sogni : l’amore.
C’è una cosa che faccia più paura e allo stesso tempo che ci attiri di più?
Ogni uomo ed ogni donna forse desidera l’amore più di ogni altra cosa al mondo. Allora perché se l’amore per un’altra persona è la sublimazione del significato della vita, esistono tante persone che rincorrono falsi amori, che rimangono sole senza soddisfare mai i loro desideri? E che dire di chi rimane accanto ad una persona una vita intera senza mai riuscire ad amarla davvero? E che dire di chi conosce la sottomissione, il plagio , il terrore come unica forma di relazione con un altro essere umano?
Perché se l’amore è la cosa che tutti desiderano è anche quella forma di relazione che così spesso porta con sé sofferenza e solitudine?
Per amare bisogna essere in due e quindi cerchiamo di definire cosa fa di due persone una coppia e quali sono i segni particolari di una coppia che funziona nella vita e nella relazione d’amore. » Continue Reading
Il coraggio di insegnare a crescere
Poiché i nostri figli non sono i nostri figli
Sono i figli e le figlie della fame che in se stessa ha la vita
Essi non vengono da voi ma attraverso di voi.
E non vi appartengono benché viviate insieme
Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri,
poiché essi hanno i loro pensieri,
potete custodire i loro corpi, ma non le loro anime
poiché abitano in case future che nemmeno in sogno potete visitare,
cercherete d’imitarli, ma non potete farli simile a voi
poiché la vita procede e non s’attarda su ieri.
Voi siete gli archi da cui i figli , le vostre frecce vive, sono scoccati lontano.
L’arciere vede il bersaglio sul sentiero infinito e con la forza vi tende
Affinché le sue frecce vadano rapide e lontano
In gioia siete tesi nelle mani dell’arciere, poiché come ama il volo la freccia
Così l’arco deve amare l’immobilità”
Kahil Gibran
….Riflettendo durante la settimana sulla scorsa giornata mi accorta che in alcuni punti non ho completamente concluso o esposto forse in modo esauriente , fino alla fine quello che era l’argomento e che per certi versi introduce anche l’argomento di oggi.
Del resto credo che sia stato molto bello avere la possibilità di discutere liberamente in fondo di quello che possono essere le nostre paure , come madri e nello stesso tempo sentire quello che sono le paure o le motivazioni che talvolta blocca la relazione tra famiglia e scuola o comunque le persone incaricate di aiutarci a crescere i nostri figli facendone i futuri adulti.
Infatti spesso dimentichiamo che in fondo li cresciamo per questo.
A questo proposito racconterò un fatto che ho già raccontato ma che mi piace tantissimo ripetere: » Continue Reading
OVVERO COME ESSERE MAMMA, LAVORARE E NON SENTIRSI IN COLPA
Prima falsa verità: Il bambino sta bene se la mamma sta bene
Una cosa è certa e credo che chi qui è madre possa effettivamente saperlo: nella prima parte della vita del bambino esiste per vicinanza, per la necessità di dipendere totalmente, una vera e propria simbiosi psicologica tra madre e bambino, ma a mano a mano che il bambino cresce e socializza questa simbiosi è meno evidente, e il bambino ha sue proprie reazioni ad eventuali malesseri della madre, reazioni dettate sia dal carattere sia dall’ambiente, sia dal concetto che il bambino si è fatto dello stato di malessere.
Esiste davvero nella prima fase una sorta di dipendenza tra madre e figlio per cui la madre tende a reagire meglio e di più creando una relazione vivace al bambino che è attivo e reattivo, in questo modo mettendo in atto una sorta di amplificazione della relazione che aiuta il bambino a sviluppare ancora di più le sue capacità relazionale. Ma è vero anche il contrario, cioè il bambino meno reattivo e vivace viene stimolato meno spontaneamente dalla madre con il risultato che sarà meno precoce e stimolante. Questo aspetto precoce della relazione madre figlio, può comunque essere ovviata con poche parole già al reparto di neonatologia dove se ci fosse un controllo sensibile e discreto potrebbe essere subito ristabilito l’equilibrio necessario senza traumi di nessun tipo.
Ma affermare che i bimbi stanno bene se la madre sta bene equivale a ribadire di nuovo l’onnipresenza e onnipotenza della madre sul bambino , che fa logicamente molto comodo ai molti che tutto sommato non vogliono essere coinvolti in questa responsabilità. Delegare tutto alla madre implica non sentirsi responsabile di nessun errore di valutazione e di nessun problema che possa insorgere nelle diverse fasi educative del bimbo e solo chi non fa niente, non sbaglia mai.
Ma cosa vuol dire stare bene?
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