Quando scende la notte gli uomini della tribù accendono fuochi e battono forte sui tamburi per tenere lontani gli animali feroci, le voci della foresta e le anime degli antenati.  Solo a pochi spiriti, che della foresta non sentono la paura ma il richiamo, consumati e sospinti da follia o coraggio, è data la ventura di allontanarsi dai fuochi  del bivacco e di inoltrarsi nella selva.
Nel migliore dei casi di loro non si sa più nulla. Nel peggiore, quando il fuoco della ricerca lascia il posto alla fiamma della vanità (non di rado spacciata come amore per l’umanità) di loro si rinvengono, talvolta a distanza di anni, frammenti. Tracce di un passaggio.

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