Se è sufficiente una sola goccia d’acqua per danneggiare uno specchio levigato, niente può minacciare lo specchio frantumato.
Dovendo scegliere fra l’affidare il proprio patrimonio al ladro ravveduto o all’uomo che si specchia nella propria probità, non si dovrebbero avere dubbi.

 

Comments

One Response to “Der spiegel”

  1. ME on Gennaio 11th, 2008 18:09

    Mi viene in mente questa canzone:

    “Vuoi davvero lasciare ai tuoi occhi
    solo i sogni che non fanno svegliare”.

    “Sì. Vostro Onore, ma li voglio più grandi.”

    “C’è lì un posto, lo ha lasciato tuo padre.
    Non dovrai che restare sul ponte
    e guardare le altre navi passare
    le più piccole dirigile al fiume
    e più grandi sanno già dove andare.”

    Così son diventato mio padre
    ucciso in un sogno precedente
    il tribunale mi ha dato fiducia
    assoluzione e delitto lo stesso movente.

    E ora Berto, figlio della Lavandaia,
    compagno di scuola, preferisce imparare
    a contare sulle antenne dei grilli
    non usa mai bolle di sapone per giocare;
    seppelliva sua madre in un cimitero di lavatrici
    avvolta in un lenzuolo quasi come gli eroi;
    si fermò un attimo per suggerire a Dio
    di continuare a farsi i fatti suoi
    e scappò via con la paura di arrugginire
    il giornale di ieri lo dà morto arrugginito,
    i becchini ne raccolgono spesso
    fra la gente che si lascia piovere addosso.

    Ho investito il denaro e gli affetti
    banca e famiglia danno rendite sicure,
    con mia moglie si discute l’amore
    ci sono distanze, non ci sono paure,
    ma ogni notte lei mi si arrende più tardi
    vengono uomini, ce n’è uno più magro,
    ha una valigia e due passaporti,
    lei ha gli occhi di una donna che pago.

    Commissario io ti pago per questo,
    lei ha gli occhi di una donna che è mia,
    l’uomo magro ha le mani occupate,
    una valigia di ciondoli, un foglio di via.

    Non ha più la faccia del suo primo hashish
    è il mio ultimo figlio, il meno voluto,
    ha pochi stracci dove inciampare
    non gli importa d’alzarsi, neppure quando è caduto:
    e i miei alibi prendono fuoco
    il Guttuso ancora da autenticare
    adesso le fiamme mi avvolgono il letto
    questi i sogni che non fanno svegliare.

    Vostro Onore, sei un figlio di troia,
    mi sveglio ancora e mi sveglio sudato,
    ora aspettami fuori dal sogno
    ci vedremo davvero,
    io ricomincio da capo.

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