Nel film Lezione 21 di Baricco, un uomo impedisce al proprio figlio di diventare l’allievo di un musicista che ha osato pronunciare la parola Dio. La parola impronunciabile non era Dio, del quale non si può dire che non esista solo perché ha bloccato le chiamate in entrata in roaming internazionale, ma felicità. Nella gioia invece io ho fede. Che duri un battito di ciglia, il tempo di un cerino, una notte, una stagione, il tempo di un dente da latte di un bambino, di una nota, il tempo di un accordo, di una concordia, di una sinfonia. E benedetto colui che l’ha assaporata e, così come si spezza il pane, la restituisce agli uomini e alla vita.

Comments

One Response to “An die Freude”

  1. ladyb. on Ottobre 27th, 2008 13:03

    Qualcuno molto saggio ha detto che è proprio la gioia la strada per arrivare a Dio..gioia innocente e consapevole. Il tempo di durata non ha alcuna importanza,è relativo. Così come lo sono i modi,e molteplici le manifestazioni.Del resto, la Luce ama piegare lo spazio intorno a sè.
    Continua a scrivere..
    1bacio

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