Alcuni sostengono che l’analista non debba far pesare al paziente la propria superiorità: “Non puoi dirgli questo, lo faresti sentire piccolo, non in grado di reggere il confronto con il padreterno che sa tutto”.
Il fatto è che il paziente è effettivamente piccolo.  E solo accettando tale condizione può guardare avanti a sé coltivando l’idea e il progetto della crescita e della maturazione personale. Dell’acquisizione, un giorno, camminando stagione dopo stagione a fianco di un modello superiore, del potere e della competenza del padre.
Il problema è che nella società contemporanea, da Davide Lopez definita di Gesu’ Bambino, tutti gli adulti-bambini sono sacri e intoccabili e pretendono di essere portati, in palmo di mano, sull’altare. Ahimé, non quello sacrificale.

Comments

Leave a Reply