“Non si mettono mai le bandiere al contrario: è segno che la nazione rappresentata sta chiedendo aiuto”.
Questa è l’affermazione convinta e devota di Hank, orgoglioso veterano dell’esercito, padre patriottico alla ricerca del figlio sparito da una settimana dopo essere tornato in licenza dall’Iraq. Sarà Hank stesso a dover issare al contrario la Bandiera a stelle e strisce nel finale struggente del film Nella valle di Elah di Paul Haggis.
Il regista si è ispirato ad una storia vera pubblicata sulle pagine di Playboy da Mark Boal che in un articolo riportò alla luce l’omicidio di un giovane soldato appena rientrato dall’Iraq.
Sembrava un caso isolato … Oggi la superpotenza continua a piangere anche quei suoi figli che sembrano scomparire in un male di vivere senza soluzione.
Una bandiera al contrario, che ci spinge a riflettere. Sembra voler dire che dalla guerra non si torna mai e che la violenza porta a un imbarbarimento senza ritorno.
Le cronache ci stanno abituando all’idea: chi si trova ad esercitare il potere con il terrore tende a farlo anche una volta tornato a casa.