Dalla pagina “Lettere & Commenti” – la Repubblica del 16 gennaio scorso . ho ritagliato questa lettera che mette in luce una nuova “civiltà” della gestione delle risorse umane e, nel caso specifico, degli operai. Quel modo di fare non mi è nuovo, ricordo che recentemente anche in una azienda della provincia di Milano è stato segnalato un comportamento organizzativo simile e gli operai scioperarono proprio per mettere in risalto quella “intelligente” scelta aziendale.
Trascrivo la lettera di GB, che mi porta a considerare la inumanità di certi comportamenti e la necessità di restituire dignità umana al lavoro.

Sono un operaio di 34anni, sto scioperando insieme ai metalmeccanici per il contratto di lavoro e tocco con mano che non interessiamo più a nessuno. Anche il rispetto del nostro lavoro è ridotto ai minimi termini. Pensate che a Melfi e Pomigliano d’Arco “è vietato” parlare in gruppi di persone superiori alle tre unità, e si può prendere un contestazione disciplinare solo perché invece che recarsi al bagno a fare la pipì si va a bere. (Gianni Bortolini)